Febbraio 2021

Questo mese ho degustato per voi…

Saint James, Coeur De Chauffe, blanc, 60% ABV

Con la degustazione di questo rhum inauguro una piacevole e rinfrescante carrellata di liquidi trasparenti e ad alta gradazione che mi (e vi) porterà di là dall’oceano, dove per ora non si può andare.

Non potevo che iniziare questa bianca scia con il “mio” Coeur De Chauffe, pepita misconosciuta in Italia, che ho scoperto di amare alla follia dopo il mio primo viaggio in Martinica: un rhum che Saint James produce ancora in pot-still (proprio così, come nel XIX secolo!), in piccolissima quantità (circa 5000 bottiglie), e, fino ad un paio d’anni fa, solo per Martinica. Et voilà: la doppia distillazione in un vecchio alambicco discontinuo (bonariamente chiamato “Elephant”) pone questo rhum agricolo eccezionale al di fuori del famigerato e ferreo disciplinare A.O.C. Martinique, e tutto ciò proprio in casa della distilleria più “ortodossa” dell’Ile aux Fleurs.

Mi sono sempre piaciute queste storie di diversità talmente eccezionale da essere preservata, a dispetto di tutto, nel corso degli anni, e penso che, come me, ci siano nel mondo un certo numero di estimatori del Coeur De Chauffe (letteralmente, cuore della distillazione, post taglio di teste e code), vero brandello di storia svincolato dalle strette pastoie del tempo e delle circostanze commerciali, per arrivare sino a noi.

Il suo carattere di liaison con il passato non è sfuggito a Saint James, che continua (e speriamo continuerà) a produrlo, e la sua esistenza conferma che c’era uno stretto legame tra Martinica e le altre isole, non di dominio Francese, ed è necessario, oggi più che mai, riscoprire quel legame. Una parte della riscoperta è contenuta nel progetto Rhum Rhum, ed è dovuta alla lungimiranza di Luca Gargano, in quello che io vedo come un nuovo “illuminismo” nella storia recente del Rhum, di cui parlerò più diffusamente in altra circostanza.

Il mio gioiello semplice alloggia nella tipica bottiglia carré trasparente, quella che nel 1882 Paulin Lambert deposita come brevetto, insieme al nome della marca: una etichetta rossa come un cuore la avvolge, dove campeggiano il nome evocativo e l’illustrazione dell’alambicco “Elephant”. In basso la gradazione: 60% abv, not for sissies.

Versarlo nel bicchiere è ogni volta una emozione: dal piccolo tumbler per il punch, sono passata, negli anni, al bicchiere da degustazione: mi sono accorta abbastanza presto che non volevo zucchero in questo rhum, mi sembrava di sprecare la sua dolcezza naturale utilizzandolo in un classico t-punch, ma da sempre lo apprezzo con una scorzetta di agrume (lime o orange caraibes). Oggi, in mancanza di frutta migliore, una scorza di limone biologico.

Nel bicchiere è denso e oleoso, “thick”, ed il colore è trasparente ma con riflessi caldi: il naso è, da subito, singolare, prorompente. A tratti ci si dimentica di essere in Martinica: l’esuberanza inizia dai fiori, e sono fiori tropicali, come il frangipanier, poi la dolcezza della frutta bianca, come la pera molto matura, o il litchi, prendono il sopravvento, ma c’è tanto ancora intrappolato nel vetro, da quel corpo così denso e robusto: sidro di mela, caramella mou, scorza di agrume dolce e una lunghissima nota erbacea e fresca, come di ginepro e liquirizia insieme.

Siamo in una terra di confine tra Martinica e Giamaica, niente meno, ed in bocca la sensazione è di essere altrettanto “borderline”: la forza d’impatto dei 60% abv può adagiarsi comoda su una spalla larghissima, che spazia dalla dolcezza estrema della frutta matura, alla sensazione di iodio ed insieme di terra, all’untuosità della mandorla e del cioccolato bianco, fino all’elegante, rispondente, nota erbacea secca finale, che lo ricompone in un’eleganza tutta agricole, e lo fa riatterrare a Sainte-Marie.

Il sorso è pieno, ricco e caldo: la buccia di agrume lo rende corroborante ed esalta ancor più la parte tonica e medicinale.

Il verre vide è commovente: insieme alle tracce di olio essenziale della scorzetta di limone, ritrovo ancora i fiori, accanto a quella sensazione fresca, speziata ed erbacea, che lo identifica come un agricole, e come un Saint James, ma espresso al cubo.

Bottiglia imperdibile per gli amanti del rhum agricole, che i fan della Jamaica non disdegneranno affatto: prezzo, in Italia, sui 30€, decisamente abbordabile per un rhum, anzi un “Pure Single Rhum Agricole”, come se ne bevono davvero pochi.

Santé!

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