Giugno 2021

Bologne – Rhum Blanc Bio, 45% ABV

Degustazione del mese in ritardo, ma con degna causa: con grande sacrifizio, rientro da Guadalupa la scorsa domenica per narrarvi di mirabilanti avventure agricolesche, nuove distillerie e distillerie in déménagement, alambicchi e colonne, e soprattutto persone del mondo del rhum agricole, che stanno facendo davvero la differenza laggiù, dove sembra tutto legato a schemi e savoir-faire un po’ antichi, ma il nuovo serpeggia, e vince, infine.

La prima novità che vi presento è questo ottimo blanc de colonne (Savalle) che ho visto quasi crescere dalla piantagione: Bologne, distilleria che amo, pendici della Soufrière, Basse Terre, prima parcella Bio in assoluto di tutta Gwada, nessun bisogno di presentazioni: la parcella, coltivata a Canne Noire e Canne Rouge, è condotta con rigorosi criteri di lotta integrata, ed è in opera, sotto IGP Guadeloupe, dal 2018.

Questo Rhum Blanc, gradualmente ridotto in grado, con paziente e certosino lavoro di brassage, a 45%ABV, è un piccolo gioiello dal colore cristallino, lievemento freddo, molto grasso nel bicchiere.

Lo degusto in calice tulipe, e, in seguito, in un semplice ti punch au miel, ma devo dire che la sua dolcezza è quasi indipendente dall’uso di zuccheri, e mi soddisferebbe anche la sola aggiunta di uno spicchio di citron pays.

Le note pure che si levano dal calice sono altrettanto dolci ed intense: prima di tutto, fiori bianchi, tratto comune con un parcellare di gran finezza, La Coulisse, poi di agrumi come citron e orange Caraibes, espressione del cuore tropicale della Canne Rouge, ed infine ecco l’allungo caratteristico della Canne Noire, la sapidità del mare e l’anice stellato, badiane per i locali, che ne sanciscono la vera firma.

In bocca, la grazia dei 45% ABV, è efficace nel ricordare la rotondità degli agrumi maturi, e la punta balsamica e sapida: un rhum non ad alto grado che riempie con gran soddisfazione la bocca, senza eccessi, è oggi davvero una rarità, in un panorama di bianchi che sfiorano spesso i 60% ABV, e costringe, finalmente, a ragionare su gradazione ed intensità.

In punch, il risultato è molto aromatico e gradevole, davvero anche senza necessità di dolcificazione, un po’ alla Capovilla: conto, prossimamente, di far qualche tentativo di miscelazione differente e più complessa, visto il delizioso spettro aromatico che si presta anche ad un daiquiri molto secco e floreale.

La bottiglia, completamente trasparente e longilinea, e la bella etichetta bianca e verde, fanno da perfetto vascello a questo messaggio alcolico fine, pulito e di grande impatto aromatico.

Ringrazio Bologne per l’anteprima e per il bel lavoro dietro questa edizione già praticamente esaurita ed introvabile, ed attendo con impazienza il batch 2, che, conoscendoli, potrà essere solo migliore.

Non vi dico che riuscirete a reperire con facilità questo rhum, dal prezzo ridicolo per la qualità, come molti altri prodotti Bologne, ma qualcosa si trova ancora negli shop online francesi: in caso non foste fortunati, non temete, il nuovo batch sarà in arrivo già il prossimo anno.

Santé tout moun!

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