The Tasting Room

Distilia – The Sins Chapter 6, Sloth

“The Sins” è una prestigiosa serie di spiriti maturati in botte, destinata ad una clientela di grandi appassionati, creata dall’imbottigliatore indipendente Distilia e selezionata, bottiglia dopo bottiglia, da Robert Bauer, fondatore di RumX e spirits lover, oltre che amico. Il nome “The Sins” fa ovviamente sottintendere come ciascuno di questi imbottigliamenti prestigiosi sia ispirato ad un peccato capitale, e sia, a suo modo, un “unicum”, un “hapax”, attraverso il quale i confini di quel particolare spirito sono stati superati e l’esperienza si è dilatata: l’esperienza, anzi, qui si fa chiave di lettura, e la sua eccezionalità vuole divenire, per chi sceglie per sé uno o più “vizi”, qualcosa di molto simile ad un “errore nello schema”, che ci faccia ripensare a quel Cognac o a quel Rhum come ad un detour barocco, eccessivo eppure essenziale, dalle nostre abitudini. Le etichette, raffiguranti opere d’arte, sono state selezionate di pari passo con il peccato in oggetto e con il prezioso liquido corrispondente, da Robert stesso.

La serie, prima di toccare l’argomento che mi sta a cuore, quello del Rhum Agricole, ha messo in cantiere cinque imbottigliamenti che definire “unicorni” sembrerebbe restrittivo, tutti praticamente finiti sold-out, e tutti ampiamente apprezzati dalla critica, che vi elenco qui sotto:

  1. Gluttony: Calvados Domfrontais, Christian Drouin, 1964 bottled 2024, 165 bottiglie
  2. Lust: Armagnac, Garreau, 1967 bottled 2024, 168 bottiglie
  3. Avarice: Jamaican Rum, Long Pond, 1983 bottled 2024, 203 bottiglie
  4. Envy: Scotch Whisky, Springbank, 1994 bottled 2024, 112 bottiglie
  5. Vanity: Cognac, Lheraud, 1980 bottled 2025, 188 bottiglie

Ma veniamo a Sloth, la pigrizia, che ha portato lo scorso Aprile il buon Robert, insieme a Piotr Kossowski e Jacub Baginski di Distilia in terra di Guadalupa, dove, complice il clima e la connaturata lentezza degli eventi e degli abitanti, anche questi precisi e motivati ragazzi europei, dopo un ovvio e momentaneo periodo di smarrimento, sono diventati perfetti flâneurs.

Dopo un primo soggiorno a Marie-Galante, dove hanno visitato lo chai Rhum Vieux Marie Galante e selezionato qualche perla, li ho portati dall’altra parte, sull’isola farfalla, dove abbiamo visitato quattro produttori in due giorni, hanno meditato su nuovi coup-de-coeur e nuove selezioni, abbiamo fatto il bagno a Bouillante, ed approfittato della meravigliosa natura di Guadalupa: il giorno dopo, per non far loro mancare nulla, li ho mandati anche in Martinica, dove hanno parimenti passato una proficua giornata di selezione.

Il frutto del loro primo viaggio in Guadalupa, che ha regalato sia a me che ai ragazzi un nuovo orizzonte collaborativo ed una nuova amicizia, è stato recentemente messo in bottiglia come il sesto vizio capitale, The Sloth appunto, nome che conviene perfettamente al luogo di maturazione ed al contenuto liquido: la selezione infatti è ricaduta su una botte, che ha maturato per ben 13 anni nello chai Rhum Vieux Marie Galante, sul terreno di Poisson, facente parte dello stock rimasto in mano a Bielle, alla scissione del partenariato con Rhum Rhum, e trasferito poi a RVMG. Assaggiato la prima volta sul tavolo di casa a Marie Galante insieme ai ragazzi, questo rhum agricole era già sembrato qualcosa di eccezionale e fuori dagli schemi, pur avendo lo stampo inequivocabile dello stile Liberation. Non potendolo chiamare, per ovvie ragioni, né Rhum Rhum né Liberation, è stato imbottigliato da poco più di un mese con il nome di RRL 2012 a 58,8% ABV.

La bottiglia, già sold out pur avendo un costo poco accessibile, riporta in etichetta un dipinto in cui è raffigurata una coppia in un momento di relax con un gatto, lui stesso raffigurazione della pigrizia, cosa che ha fatto sorridere Robert quando ci ha conosciuto, per la bizzarra coincidenza: anche noi in effetti abbiamo un gatto, non molto pigro invero, e rosso.

Dal momento che non tutti potrete aver l’occasione di assaggiare questa magnifica selezione, vi riporto le mie note di degustazione, e vi rassicuro sul fatto che è solo una tra le tante chicche che Distilia ha reperito a quelle latitudini, quindi in futuro, come si suol dire, ne vedremo delle belle (e soprattutto buone)!

The Sins – Sloth – Rhum Agricole

Distillery: RRL, Marie Galante

Distilled 2012 by Michele Lunardon in a Muller Copper Still, bottled July 2025

Cask number:  #A56, Ex-Bourbon

Strength: 58,8% ABV

Number of bottles produced: 185

No additives, Cask strength

Colore: Oro brillante, riflessi ramati

Naso: Petalo secco di rosa, mango surmaturo, buccia di arancia candita, chiodo di garofano, fava di cacao tostata, polvere di caffè, vinile, canfora. Evoluzione impressionante durante l’arco di una trentina di minuti. Molto complesso, la parte di frutta surmatura e candita ben riconducibile alla palette Liberation.

Palato: Secco, ampio, preciso, su note di buccia di arancia candita, marmellata di albicocca, eucalipto, zenzero. Merita un po’ di attesa ed il bicchiere giusto a domare tanta energia.

Texture: setosa e ricca, quasi masticabile

Finale: lungo e molto fresco, l’impressione della buccia di arancia candita e dello zenzero ancora bene presenti insieme a quella freschissima dell’eucalipto.

Verre vide: petalo di rosa, vinile, mango surmaturo. Semplicemente meraviglioso!

Un Libé sotto mentite spoglie, fotografato nel punto giusto della sua maturazione, che, per quanto atipica, ne ha conservato la stoffa, esaltando una complessità dal baricentro alto, fresco, tropicale, elegante e pieno di controllata energia.

“Omai convien che tu così ti spoltre”, disse ‘l maestro; “ché, seggendo in piuma, in fama non si vien, né sotto coltre; sanza la qual chi sua vita consuma, cotal vestigio in terra di sé lascia, qual fummo in aere e in acqua la schiuma.”

Dante – Inferno, XXIV

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