La Favorite – Rivière Bel’Air, Recolte 2017, 53% ABV
Torniamo in Martinica per questa degustazione del mese dedicata ad un bianco dalla dolcezza e dalla freschezza ormai leggendarie tra gli appassionati di agricole, e ça va sans dire, nella mia top list ormai da qualche anno.

La distilleria dove viene prodotto è uno dei topoi mitologici del rhum, indipendente, e fiera d’esserlo: La Favorite. Siamo a Lamentin, nel coeur gauche dell’isola, e qui, per chi arriva per la prima volta, la sensazione è che il tempo, dal lontano 1903, in cui la famille Dormoy trasforma una sucrerie in distillerie, si sia fermato: la parola tradizione si riempie di senso compiuto davanti alle arcate di pietra, alle due grandi créole, alla meravigliosa vieille dame à vapeur Henri Mariolle del 1906, tutt’ora cuore battente dell’usine, ed allo chais, luogo segreto ed in parte sotterraneo, in cui altre creature hors normale sostano in botte a volte per decenni.
Rinomata per la dolcezza dei suoi bianchi, e per l’atipicità dei suoi vieux, La Favorite è da sempre autonoma non solo per quanto riguarda la produzione d’energia, ma anche per l’approvvigionamento di acqua (tramite una sorgente sita nella proprietà) e di canna da zucchero, tutta raccolta a mano sui circa 60 ettari di pertinenza: giova qui ricordare che la raccolta a mano garantisce la selezione di canna fresca ed al punto ottimale di maturazione, oltre a preservare le radici per offrire una migliore ricrescita.
La Cuvée Bel’Air è un parcellare in due sensi: sola canne rouge (B64.277 – selezionata nel 1964), e solo proveniente dal terreno eponimo, Rivière Bel’Air, in cui essa si esprime nel modo migliore e con la maggiore concentrazione zuccherina. La prima annata prodotta è la 2016, ma io degusto per voi questa sera la celebre 2017, che è uno dei miei “rhum bonbon”, dalla dolcezza indimenticabile.
Nel bicchiere da degustazione il liquido è spesso, oleoso, dal colore cristallino e brillante: si ancora alle pareti con la dovuta tenacia, a suggerire la grande stoffa ed il notevole contenuto in esteri.
Il naso è subito fresco, con un piccolo bout floreale, che si apre velocemente ad un bel ventaglio di sentori agrumati, dalla buccia alla polpa, e ad una sensazione di frutta matura ed un po’ acidula, forse ananas.
Chiude un lungo e gradevole tappeto di spezie, che si srotola dalla cannella, sino al pepe, per finire con una nota terrosa di coriandolo, molto ben distinguibile.
In bocca la grande energia di questo rhum, che esce a 53% ABV, è composta, elegante e tutta giocata, a medio e lungo palato, sulla freschezza dell’agrume e dell’ananas, che diventa quasi maracudja, e sulla formidabile persistenza delle spezie, che tornano, perfettamente rispondenti, lasciando una sensazione di equilibrio e morbidezza estreme. Nota di sponda, una piccola punta di sale a ravvivare un finale preciso e di grande impatto.
Verre vide: ancora agrume dolce e gran tocco di pepe e coriandolo, una rima baciata.
L’edizione 2017 è limitata a 10.000 bottiglie, di cui quella in mio possesso è la numero 3751: packaging in stile retrò, nella tipica bottiglia Favorite, completamente trasparente però, con etichetta esaustiva ed al contempo semplice, e, a completare l’opera, bouchon ciré comme d’habitude, nel colore della varietà di canna utilizzata.
Un rhum che nessun amante dell’agricole può permettersi di non conoscere, ormai reperibile facilmente su piattaforme di vendita on line, che vi consiglio di provare a degustare anche leggermente fresco, neat, o in punch con una piccola fetta di arancia al posto del lime.
Santé les agricolistes!