Egly Ouriet, ou le nom du Pinot Noir

Sicuramente agli addetti ai lavori il toponimo Ambonnay qualcosa dice. Ambonnay è, per antonomasia, il Cru del Pinot Nero in Champagne: lì, dove il suolo si trasforma in una marna gessosa che, nelle zone più vocate, è profonda decine di metri, crescono i migliori vigneti di quest’uva difficile, dalla buccia sottile, bisognosa di attenzioni, ma dalle enormi potenzialità, come la descriveva il protagonista di “Sideways, In viaggio con Jack”. Occorre un ottimo interprete per fare di quest’uva un vino affascinante, riconoscibile, invecchiabile, ma, quando si ha a disposizione un terroir come Ambonnay, occorre essere più di questo, occorre essere un artista, per distinguersi da chi, in realtà, si affida esclusivamente al “Cru”: ecco, Francis Egly è un artista del Pinot di Ambonnay. Francis è un récoltant manipulant, un artigiano, innanzitutto, con 11 ettari di vigne, la maggior parte delle quali ubicate proprio ad Ambonnay, ma anche a Bouzy e Verzenay, dove coltiva un 75% circa di Pinot Noir, un po’ di Chardonnay, e, a Vrigny (1er Cru n.d.r.) 2 ettari di Pinot Meunier, dal quale ricava Les Vignes De Vrigny, champagne di Meunier in purezza. Le sue vigne hanno tutte tra i 40 e i 60 anni di età.

Oltre a produrre champagne, con il Pinot Noir produce anche un Coteaux Champenoises Rouge, che ha poco da invidiare ai concorrenti borgognotti.

Tra le perle di sua produzione, però, il mio cuore batte in assoluto per “Les Crayères”, un blanc de noirs che, negli anni, ha continuato ad emozionarmi: uno champagne dal fascino e dall’eleganza impareggiabili, operato con una cura ed una precisione uniche. “Les Crayères” è una vigna di Pinot Noir piantata nel 1946, in un luogo dove il terreno non è spesso che 30 cm: sotto, solo gesso, in cui le radici di quelle viti si sono districate per decenni, donando alle uve una poderosa carica minerale, oltre a consentire una maturazione piena degli acini, trattenendo il calore del giorno per ridistribuirlo durante la notte. La vinificazione avviene in barrique, senza filtraggio, donando un corpo senza precedenti a questo vino unico. L’affinamento sui lieviti dura non meno di 50 mesi, e, per far parlare in presa diretta tutto questo, il dosage è bassissimo, circa 2 g/l. L’etichetta e la retro-etichetta sono molto complete: in genere riportano anche la data di dégorgement, così si può risalire, sebbene non sia un millesimato, alla vendemmia d’origine.

E’ uno champagne talmente denso, verticale, complesso, da mutare molte volte nel bicchiere, soprattutto a diverse temperature: scaldandosi diventa ampio e lascia fuggire nuove note, si fa cremoso e meno scontroso. Il fil rouge è questa sensazione fresca, marina e sapida, molto profonda e controllata, che chiama continuamente un altro sorso, tanto che si vorrebbe la bottiglia non terminasse mai.

Per un simile capolavoro artigianale, il prezzo è adeguato, e si aggira sui 120€.

Io, amandolo alla follia, di solito non lo abbino a nulla: vogliamo definirlo “vino da meditazione”? Si può, tranquillamente…

Se siete curiosi di provare un pairing, io non mi scosterei troppo dalla sua natura marina (la marna sulla quale crescono le viti era sede oceanica), ed abbinerei piatti di pesce anche complesso e condito, o grandi crostacei (aragosta).

Distribuito in Italia da Moon Import.

Santé!

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
search previous next tag category expand menu location phone mail time cart zoom edit close